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Argomenti teorici
contro l'Ipotesi dell'Accumulo di Mutazioni

[Traduzione della pagina: "http://www.programmed-aging.org/theory-2/against_ma_hyp.htm"
dal sito: "http://www.programmed-aging.org"]

Contro l'Ipotesi dell'Accumulo di Mutazioni come possibile spiegazione dell'invecchiamento, deve essere sottolineato che: “Come evidenziato da Mueller and Rose (1996), ad un certo punto la selezione diventa più debole delle forze di mutazione e di deriva genetica e la risposta adattativa dell'evoluzione cessa ... Comunque, questo punto capita ben dopo che il 99% degli individui in una populazione è morto, e il fenomeno pertanto non è importante per i meccanismi delle morti per invecchiamento che si verificano fino a questo momento” [Ricklefs 1998]
Una possibile obiezione è che l'affermazione di Mueller e Rose potrebbe essere dubbia nel caso dell'azione combinata di molti geni dannosi. A riguardo di questa possibilità, un semplice argomento teorico fu formulato [Libertini 1988].

Se in una popolazione che non invecchia con una curva di sopravvivenza data dall'equazione:

(1) Yt = Y0 × (1 – λ)t

dove: Y0 = popolazione iniziale; Yt = sopravvissuti al tempo t; λ = tasso di mortalità, se C è un allele dominante che esprime la sua azione dannosa (S) solo ed esclusivamente al tempo t (“t-gene”), C' il suo allele neutro, V il tasso di mutazione di C' in C (mentre il tasso di mutazione di C in C' è considerato trascurabile), allora la frequenza di C alla (n+l)ma generazione è data da:

(2) Cn+1 = [Cn × (1 – S × Yt – V) + V] / [1 – Cn × S × Yt]

La frequenza di equilibrio di C (Ce), vale a dire la frequenza di C quando Cn+1 = Cn, è data da:

(3) Ce = V / (S × Yt)

e l'incremento del tasso di mortalità all'età t (Δmt) sarà:

(4) Δmt = Ce · S = V / Yt .

Ipotizzando l'esistenza di n t-geni per ciascuna età t, tutti i geni per semplicità con eguali valori di V (il valore di S è irrilevante), a ciascuna età:

(5) Δmt = n · V / Yt ,

vale a dire Δmt segue il decremento di Yt (=λ), aumentando lentamente finché Yt è molto piccolo e solo allora diventando esponenziale.
Nella Fig. 1, la curva A è la curva di sopravvivenza di Rangifer tarandus (M) (per la simulazione è stata usata la formula di Weibull, mt = m0 + α × tβ, con m0=0,076, α=0,00203; β=2,9968; la formula e i dati sono da Ricklefs [Ricklefs 1998] (v. p. 27 e tabella A2 nell'Appendice A -); la curva B è un'ipotetica curva di sopravvivenza della stessa specie con solo la mortalità estrinseca nel suo più basso valore (m0); la curva C è un'ipotetica curva di sopravvivenza con m0 più gli effetti di un gran numero di t-geni con alti tassi di mutazione dai loro alleli inattivi (n = 500; V = 0.00001). Nonostante gli alti valori di n, la curva C è piuttosto differente dalla curva A e l'area tra la curva A e la curva C è del tutto inspiegabile come effetto di t-geni insufficientemente eliminati dalla selezione.
Lo stesso argomento con opportune modifiche può essere avanzato anche per t-geni recessivi. In tale caso:

(3') Ce = SQR(V / (S · Yt))

and

(4') Δmt = Ce2 · S = V / Yt ,

come per i t-geni dominanti.


FIGURE 1 - Effetto di molti t-geni sulla curva di sopravvivenza (per le spiegazioni, si veda il testo).

In breve, perfino con estreme condizioni il declino di Yt allo stato selvatico, ovvero l'invecchiamento, non può essere la consequenza di insufficiente selezione contro i t-geni e l'Ipotesi dell'Accumulo di Mutazioni non può essere proposta come una spiegazione dell'invecchiamento.

Riferimenti:
- Ricklefs, R.E. (1998) Evolutionary Theories of Aging: Confirmation of a Fundamental Prediction, with Implications for the Genetic Basis and Evolution of Life Span. Am. Nat. 152, 24-44. [PubMed] [Google Scholar]
- Libertini, G. (1988) An adaptive theory of the increasing mortality with increasing chronological age in populations in the wild. J. Theor. Biol. 132, 145-162. [PubMed] [Google Scholar] [Free]

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